Ogni secondo martedì di ottobre si celebra l’Ada Lovelace Day in onore dell’inventrice del computer – a lungo invisibilizzata – e di tutte le donne nella scienza
Era il 2009 quando Suw Charman-Anderson, giornalista e scienziata, decise di organizzare un movimento online in risposta a una discussione sulla scarsa presenza femminile sui palchi degli eventi scientifici. Charman coinvolse diverse blogger allo scopo di raccontare e onorare le storie delle donne nelle STEM (acronimo inglese per Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Secondo lei, infatti, il problema non era la mancanza di donne nei settori scientifici, quanto il fatto che venissero invisibilizzate.
La mobilitazione divenne poi annuale: attualmente si celebra ogni secondo martedì di ottobre e prende il nome di Ada Lovelace Day.
La scelta di Ada Lovelace come simbolo di questa giornata ha un duplice significato. Da una parte, infatti, la figlia di Lord Byron è considerata la prima programmatrice della storia, dall’altra il suo contributo è stato taciuto per decenni, come spesso accade alle donne di scienza.
Nobildonna britannica vissuta nell’Ottocento, Augusta Ada Byron, contessa di Lovelace è nota soprattutto per il suo contributo alla macchina analitica ideata da Charles Babbage. Tra i suoi appunti anche un algoritmo per generare i numeri di Bernoulli, considerato come il primo algoritmo inteso per essere elaborato da una macchina. Alan Turing si ispirò proprio al lavoro della matematica per costruire il primo computer. Nonostante questo, il contributo di Lovelace all’informatica è stato a lungo ignorato e non riconosciuto. Solo nel 1979 il Ministero della Difesa statunitense onorò la sua memoria e il suo lavoro chiamando “Ada” un linguaggio di programmazione.
Durante l’Ada Lovelace Day, persone e istituzioni organizzano eventi e discussioni per sensibilizzare sull’importanza della presenza femminile nelle STEM e proporre a bambine e ragazze modelli a cui ispirarsi.
Personalmente con Scienza alle femmine è un qualcosa che mi propongo di fare tutto l’anno.
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Scienza alle femmine 