“Tra il 52% e l’86% delle persone con le mestruazioni usa assorbenti interni (negli USA), questi ultimi contengono metalli pesanti che possono essere assorbiti dalla vagina. Che noi sappiamo, non erano mai stati fatti studi su questo prima”.
Più o meno così inizia lo studio scientifico pubblicato su Environment International che per la prima volta ha analizzato molte marche statunitensi ed europee di assorbenti interni trovando: 16 metalli pesanti (dannosi per la salute a vari livelli) in concentrazioni rilevanti e alte concentrazioni di cadmio e arsenico.

Alcuni articoli di giornale scrivono “niente panico: precisiamo fin da subito che l’indagine, la prima nel suo genere, ha solamente osservato la presenza dei metalli e non conclude perciò che gli assorbenti interni non siano sicuri o pericolosi per la salute.”, ma io direi che il punto non è il quanto esattamente siamo state avvelenate.
Nell’articolo scientifico non viene detto che le concentrazioni rilevate non sono dannose per la salute, ma che non si è indagato ancora. Forse sono dannose, forse no.
E sta qui la gravità.
Gli assorbenti interni sono in commercio da decenni e a nessuno era venuto in mente di controllare se ci stessimo infilando elementi tossici nella vagina.
Questo è un altro lampante esempio di quanto la ricerca scientifica risenta ancora e molto degli stereotipi di genere.
Gli assorbenti interni vengono usati “solo” da donne e persone trans, e a chi importa della salute delle persone che hanno una vagina?
Nel dubbio, io propongo il free bleeding. Che ne dite?

Riferimenti studio: Shearston J.A. et al. (2024) – Tampons as a source of exposure to metal(loid)s. Environ. Int., 190, 108849, https://doi.org/10.1016/j.envint.2024.108849.
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